“Le Marche sono un’isola di poesia nel cuore dell’Italia”

(Carlo Bo)

Carlo Antognini, critico letterario ed editore dalla vasta cultura, nel 1965 realizzò la prima raccolta critica dei poeti marchigiani, definendo una “mappatura” di queste importanti voci poetiche fino ad allora sconosciute ai più.

Sabato pomeriggio, al Museo del giocattolo di Ancona , il professor Fabio Ciceroni ha presentato l’interessante saggio che Gabriele Ciceroni, suo figlio, ha redatto e pubblicato con Il Lavoro editoriale: “La stanza dell’infinito, Carlo Antognini e la cultura marchigiana del Novecento”‘ .

Un approfondito studio, ricco di testimonianze, che mette a fuoco l’influenza del paesaggio marchigiano nella ricerca artistica ed esistenziale di questi “nostri” poeti…a partire dal più grande di tutti: Giacomo Leopardi.

L’incontro rientra nella rassegna “Arte e vita” organizzata dal circolo culturale Carlo Antognini di Ancona (intitolato all’illustre concittadino!). Grazie ancora una volta al Museo del giocattolo per la cortese ospitalità. 

 

Critico letterario e d’arte di respiro europeo, organizzatore culturale ed editore, Carlo Antognini (Ancona, 1937-1977) è stato il primo letterato marchigiano ad occuparsi della relazione profonda che si instaura tra poeti, scrittori, artisti e il luogo in cui vivono. Curatore della prima raccolta critica dei poeti (Poeti marchigiani del ‘900, Bucciarelli 1965) e successivamente della antologia degli scrittori marchigiani contemporanei (Scrittori marchigiani del Novecento, Bagaloni 1971, promossa da Carlo Bo), Antognini, costretto da una infermità in una stanza che ha saputo aprirsi leopardianamente sull’infinito, fu uno dei principali operatori culturali delle Marche, promotore di una innovativa mostra d’arte contemporanea marchigiana (Marche Arte ‘74), fondatore ed animatore della casa editrice L’Astrogallo di Ancona. Nella ricorrenza degli ottanta anni dalla sua nascita e dei quaranta dalla morte, Gabriele Ciceroni ricostruisce in questo volume l’ampiezza e la complessità degli argomenti che furono alla genesi di una stagione culturale che traghettò le Marche nella contemporaneità e che alimentano tuttora il dibattito sulla cosiddetta “marchigianità” letteraria.

Nella foto in alto: la poetessa e presidente del circolo Patrizia Papili che introduce la relazione del prof. Fabio Ciceroni

Il saggio su Carlo Antognini “La stanza dell’infinito”