Durante l’incontro di venerdì 26 ottobre, al Museo del Giocattolo di Ancona, ho avuto il grande onore di presentare la vita straordinaria di una delle più importanti poetesse di tutti i tempi: Emily Dickinson, considerata “la migliore mente apparsa nella poesia occidentale dopo Shakespeare”.
Per Emily provo un amore profondo, colmo di ammirazione, da quando avevo 19 anni; la considero un’amica speciale, dall’anima affine alla mia. Con la sua poesia sublime mi è stata sempre vicina, donandomi momenti di “pura estasi letteraria” e facendomi sentire meno sola…
Devo dire, che pur conoscendola da tanti anni, non è stato facile confrontarmi con una poetessa così celebre ed enigmatica al tempo stesso…un’artista che, quasi a voler sfidare i futuri biografi e appassionati della sua opera, scrisse in una lettera: “L’Abisso non conosce biografi”… a distanza di tanti anni è infatti ancora vivo l’interrogativo: Chi era Emily Dickinson?
Emily Dickinson con suo fratello Austin (in alto) e i genitori
Emily Elizabeth Dickinson nasce ad Amresth, una cittadina del Massachussetts, il 10 dicembre 1830. La sua è una famiglia benestante, fondata su solidi valori puritani. Il padre, Edward Dickinson, è uno stimato e facoltoso avvocato che diverrà Deputato del Congresso (uno dei pochissimi viaggi di Emily sarà infatti a Washinghton per andare a trovare il padre appena eletto).
Il signor Dickinson è il tipico gentiluomo della società ottocentesca del New England: austero, severo e completamente assorbito dal suo lavoro. Emily in una lettera parlando di lui scrive: “Mio padre è troppo impegnato con le difese giudiziarie per accorgersi di cosa facciamo”.
La madre di Emily, Emily Norcross Dickinson, è una donna dal carattere fragile e nevrotico, dedita esclusivamente alla famiglia. Emily avrà sempre un rapporto complesso con la madre: un rapporto di amore/odio, distaccato e simbiotico al tempo stesso. E parlerà della madre in modo anche piuttosto duro: “A mia madre non interessa il pensiero”, scriverà in una lettera, anche se poi si prenderà amorevolmente cura di lei quando rimarrà paralizzata.
Molto importante nella vita della poetessa è il legame con Austin, il fratello maggiore, con cui condivide gli interessi per l’arte e la cultura.
Austin possiede una intelligenza vivace e curiosa come la sorella, però è un maschio, il primogenito, ed a lui non sono precluse le possibilità di una carriera e le molte libertà che vengono negate ad Emily.
Il ruolo privilegiato del fratello maggiore, in Emily suscita sentimenti di invidia, soprattutto quando diventa il suo inconsapevole “rivale in amore”.
Austin infatti si innamora di una cara amica d’infanzia di Emily: Susan Gilbert (nella foto sopra). Susan è un’insegnante colta e sensibile, che comprende subito lo straordinario talento artistico della futura cognata e la incoraggia a scrivere. Un’amicizia profonda e stimolante per Emily, che eleggerà Susan a sua musa ispiratrice e in una lettera le scriverà “Ho imparato di più da te che da Shakesperare”. Si pensa che Emily fosse – neanche troppo segretamente – innamorata della cognata che chiamava “la mia Susie”.
L’altro componente della famiglia Dickinson è la sorella minore: Lavinia, detta Vinnie (nella foto accanto). Lavinia, a differenza di Emily, è molto simile alla madre come carattere. Non si interessa agli studi, è dedita alle mansioni domestiche ed ha una spiccata propensione per la vita di società. Praticamente è tutto l’opposto di Emily!
Infatti si racconta che mentre Lavinia prepara ottime torte e sfornati, Emily li lascia bruciare in forno…distratta dai suoi mille pensieri! Inoltre Emily, a differenza della sorella che è una perfetta casalinga, aborrisce le faccende domestiche da lei definite “pestilenze”!.
Il rapporto fra le due sorelle però è molto forte: si completano a vicenda e per Emily la sorella rappresenterà sempre una figura di riferimento in cui trovare riparo durante le “tempeste della sua esistenza”…che non saranno poche!
(Fine prima parte)