La poesia “La caduta” è ispirata alla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. Come ci narra la Genesi: Eva, tentata dal serpente, e Adamo, tentato da Eva, disubbidiscono al volere di Dio e mangiano il frutto proibito che pende dall’albero della Conoscenza. Una profanazione che non li fa diventare divini, secondo quanto promesso dal Serpente, ma uomini mortali.
Dio infatti li condanna all’esilio dal Paradiso e ad una esistenza segnata dalla sofferenza fisica, dal tormento, dalla morte…Tutto il male che contamina l’umanità nasce da quest’atto di disubbidienza. Ma siamo sicuri che Dio in fondo non prevedesse e, soprattutto, non desiderasse tutto ciò?
E chi si cela veramente dietro il serpente tentatore?. Chi ha creato il male, se ogni cosa era fin dall’inizio “cosa buona” agli occhi del Creatore?.
Dio – Bene da una parte e Serpente – Male dall’altra: spesso appare così labile la distanza fra paradiso e inferno. E l’uomo è condannato a vivere sospeso in questo eterno dualismo, senza sbocco e colmo di disperazione, come in una lunga notte dell’anima, anelante la luce…
Con questa poesia ho cercato di dare voce alle sensazioni che Adamo ed Eva hanno provato nel saggiare per la prima volta il veleno mortale della loro ribellione…un rapido vortice di immagini che rivelano – come lampi nell’oscurità – i contorni di quel “germe” del male annidato in ognuno di noi dall’inizio del mondo…
Il nero della notte
è un lampo sfocato
su pelle disfatta,
serpente imbiancato.
Candore estremo
di una ragnatela vivente
ferito da tenaglie
di caldo veleno intinte.
Le ossa fredde come l’inferno,
in una morsa di gelo allungate,
dopo il peccato di Adamo ed Eva
in un solo morso spolpate!
Ombre di sangue e lattice
a contatto col fuoco
spezzano neri aghi
conficcati nel vuoto.
Sono un uccello in gabbia
che sogna l’antico volo.
Un’ala che vibra,
un cieco abbandono.
Poesia letta durante la serata horror al Museo del Giocattolo di Ancona che ha ospitato l’anteprima del cortometraggio “How to deal the demons” di Claudio Latini.
Foto di Daniele Ferretti